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  4. Sai guardarti allo specchio?

Consapevolezza, spingersi oltre l'immagine riflessa per migliorarsi. 

 

Il primo passo per poter crescere, per migliorarsi e portare dei cambiamenti positivi nella propria vita e e nella propria realtà aziendale, è un gesto semplice: guardarsi, con attenzione, allo specchio.

Mi guardo allo specchio. Sono sempre io: i soliti occhi verdi, la stempiatura, lo sguardo vivace, i soliti lineamenti. La superficie ritrae un volto a me straordinariamente noto che mi sembra quasi immutato.

Mi avvicino alla superficie notando qualche pelo della barba più bianco. È in quel momento che mi accorgo delle piccole rughe sulla fronte, della pelle un po’ meno tonica, delle occhiaie profonde.

 

Quando è accaduto tutto questo?  

L’istinto mi porta ad allontanarmi, a rifuggire dall’immagine riflessa, a fare buoni propositi che, in fondo, già so che probabilmente disattenderò. Mangerò meglio, andrò a dormire prima, mi prenderò del tempo per me, farò più sport... ma poi vengo risucchiato dalla quotidianità e dalle incombenze.

Non credo di essere l’unico a fare quest’operazione ed immagino che molti di voi possano condividere questa difficoltà, provando le medesime sensazioni. Un meccanismo che vede coinvolti anche molti imprenditori e molte realtà aziendali.  

 

L’imprenditore guarda la propria impresa tutti i giorni, spesso distrattamente, e fatica ad essere oggettivo nelle valutazioni.

Talvolta ingigantisce, molte volte sminuisce, spesso fa buoni propositi che poi fatica ad applicare. Da qui la decisione di provare ad aiutare l’imprenditore a guardare oggettivamente la propria realtà, seguendo cinque semplici consigli:  

 

TUTTI HANNO BISOGNO DI GUARDARSI ALLO SPECCHIO.  

Anche quando sembra che tutto proceda bene, che i risultati siano buoni e che non ci siano grandi problemi, è comunque l’occasione per fare un’analisi ed avviare un processo di verifica. È un po’ come con le analisi del sangue, non andrebbero fatte solo quando si avvertono problematiche ma andrebbero affrontate con costanza (almeno una volta l’anno). Se l’esito dice che è tutto OK, bene, in caso contrario meglio intervenire tempestivamente.  

 

FARLO, MA FARLO BENE.  

Nessuno è obbligato a guardarsi allo specchio e conviene partire dal presupposto che questa attività richiederà del tempo e delle energie per essere efficace. Non sarà semplice e ci sarà sicuramente qualcuno pronto a sabotare il progetto (anche lo stesso imprenditore), mettiamolo in conto. Un’analisi fatta male è completamente inutile ed, anzi, può generare dei problemi. Quindi serve una piccola dose di coraggio e qualche risorsa economica.  

 

TRANQUILLO,SITUAZIONE GIÀ VISSUTA E RISOLTA CON SUCCESSO.  

Ogni imprenditore ha dovuto superare difficoltà, perplessità, pregiudizi. Ha dovuto pianificare e ragionare su come far funzionare al meglio le cose e quindi questo genere di analisi lo ha già affrontato, direi con successo. Quindi non c’è nulla da temere, si tratta di fare solo alcune verifiche per poi rivedere il processo ed individuare una nuova chiave di sviluppo.

 

È TUTTA UNA QUESTIONE DI FIDUCIA.

La fiducia è il vero collante. Ogni imprenditore deve potersi fidare delle persone che ha attorno e se questo rapporto viene a mancare allora meglio fermarsi. I consulenti possono senz’altro essere delle persone di fiducia, dei facilitatori, delle figure in grado di dare una visione oggettiva esterna ed aiutare l’impresa a mettere a fuoco al meglio la situazione in cui si trova.

L’imprenditore deve sentirsi tranquillo e tutelato.

 

VAI IN PROFONDITÀ, OLTRE LO SPECCHIO.

Lo specchio mostra un’immagine fedele ma di superficie. Vede gli effetti ma non fa chiarezza sulle cause, sui processi. Per questo motivo diventa fondamentale spingersi oltre lo specchio e andare ad osservare ciò che ha determinato quei “sintomi”. È proprio in questa delicata fase che serve una grande capacità di analisi, con competenze specifiche derivanti dall’esperienza.

 

 

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Matteo Bonazza
Scritto da Matteo Bonazza

Sono una persona curiosa, sempre pronta a cogliere nuove sfide. Da circa 15 anni mi occupo del prodotto turistico e del destination management, lavorando al fianco di strutture ricettive e soggetti pubblici.

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