Influencer marketing per il mio hotel: sì, no, come, perché? O... perché no?
Come si costruisce una strategia di influencer marketing?
Che Internet abbia modificato il nostro modo di acquistare o prenotare una vacanza, questo lo sappiamo bene. Una ricerca condotta da Google ha dimostrato che l’82% delle persone intervistate si fida di più delle recensioni online che della pubblicità canonica.
Che cosa posso fare io, hotel, per entrare nelle grazie di questo 82%?
Prima di tutto curando bene la mia brand reputation (a proposito! C’è un modulo del nostro percorso formativo che vi aiuta proprio a gestirla al meglio) e, in secondo luogo, adottando qualche trucchetto o strategia che strizzi particolarmente l’occhio a coloro che, molto spesso, sono fonte di ispirazione di questo, ormai famoso, 82%: gli influencer.
Che siano macro (con milioni di followers), o micro (quelli che non superano i 20.000 su Instagram), gli influencer sono croce e delizia del web e, in ogni caso, possono influenzare i consumatori in modo davvero strategico.
Quindi, come si costruisce una strategia di influencer marketing?
Prima di tutto cerchiamo di capire di che cosa stiamo parlando: il connubio hotel e influencer, in genere, porta la star del web a soggiornare presso la struttura facendone pubblicità sui suoi canali durante il soggiorno e/o al suo ritorno a casa. Ovviamente viene ospitato a titolo gratuito o, quando si tratta di un influencer più “famoso”, viene anche pagato profumatamente.
(Se vi siete persi la storia dell’albergatore di Dublino e della “Youtuber” che voleva alloggiare gratis nel suo hotel, cliccate qui… per farsi due risate e ragionare bene sul concetto di “visibilità”).
Quindi, quali sono i 3 passaggi strategici per la stesura di una strategia di influencer marketing efficace?
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Capire se ne ho bisogno
Se il mio hotel ospita solo gruppi di pensionati, non buttare via i soldi. Il target degli influencer di solito non super i 35 anni.
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Scegliere l’influencer giusto non è facile!
Non sempre un travel blogger - ovvero un influencer che si occupa di viaggi e che, molto spesso, sembra la scelta più scontata - è la soluzione migliore. Se il vostro hotel, per esempio, ha un target food&wine, allora un food blogger è di certo la scelta migliore. Stessa cosa se siete una mecca per gli sportivi, per esempio; se il target è family, invece, puntate sulle “mamme blogger” che vanno per la maggiore e raccolgono tantissime interazioni.
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Come faccio a capire se funziona?
Il vostro influencer è arrivato finalmente in hotel e si mette a condividere come un matto ogni angolo della struttura. Bene. Bene?! Come faccio a capire se la strategia ha funzionato e non sto solo buttato via dei soldi?
Prima di tutto fissiamo degli obiettivi: che cosa mi aspetto da quest’azione di marketing?
Se il mio scopo è solo la visibilità, allora, a fine della collaborazione, posso richiedere all’influencer un po’ di dati: quante persone abbiamo raggiunto? Quante interazioni abbiamo ricevuto? Ci sono state richieste da parte degli utenti? Ovviamente la portata di ogni influencer dipende dal bacino di fan che possiede. Per iniziare consiglierei di considerare solo micro-influencer, i quali, di solito, hanno un tasso di engagement e quindi un numero di interazioni maggiore e più proficuo. Quante me ne devo aspettare? Calcolate sempre che una media per cui poter andare fieri è il 4/5% in rapporto al numero di followers. Ovvero, se il mio influencer ha 1000 followers, 50 Mi piace e Commenti alla foto sono un buonissimo numero.
In ultimo ma, non ultimo, c’è un prerequisito fondamentale per iniziare una campagna di influencer marketing: le vostre pagine social devono essere attive e ben strutturate… mi raccomando!
Buon lavoro!