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Centri di costo e ricavo: i conti tornano?

E’ una domanda che spesso ci mette in difficoltà e, spesso, non siamo in grado di rispondere in maniera chiara e precisa.

Perciò, dobbiamo rivolgerci al nostro commercialista. Spesso una perdita di tempo, poiché, la maggior parte delle volte, è in grado di fornirci un bilancio preciso con notevole ritardo, quando ormai non possiamo più intervenire per modificare l’andamento stagionale.

Allora cosa dobbiamo fare?

Prima di tutto dobbiamo superare lo scoglio del : Io con i numeri non ci so fare!  E’ solo un una scusa che diventa alibi per non fare quello che non ci piace. Invece dobbiamo abituarci a farlo ed a farlo con metodo per il buon funzionamento della nostra impresa.

Allora proviamo a mettere in ordine un po’ di cose: il primo passo è quello più importante, cioè, strutturare bene i centri di costo e ricavo.

Facciamo un esempio: il primo centro di costo che troviamo è materie prime, sussidiarie, e di consumo e di merci.

Qui dentro c’è di tutto: dalle materie prime food e beverage al materiale di consumo per le pulizie; dal materiale di consumo per la stanza, per la cucina e per il ristorante/bar al materiale di consumo per wellness (cabine) e piscina… insomma un bel miscuglio!

 

Per un corretto controllo di gestione occorre fare un po’ di ordine e strutturare i centri di costo in tal modo che ci siano utili per un’analisi più dettagliata e precisa.

Esempio: se vogliamo calcolare il breakfast cost, dobbiamo creare un centro di costo "materia prime breakfast" e metterlo in relazione con le presenze (coperti) fatti.

Materie prime breakfast (€) / presenze breakfast (n.coperti) = breakfast cost (€)

Facile, no? Non serve essere bravi con i numeri, si tratta di operazioni matematiche molto semplici.

Con la stessa procedura possiamo ricavare una serie di indici utili a tenere sotto controllo l’efficienza del nostro hotel:

-costo pasto
-incidenza costo su ricavo del beverage (utile per misurare l’efficienza del reparto bar)
-costo materie di consumo per camera occupata
-costo materie di consumo pere trattamento wellness e tanti altri

Allo stesso modo possiamo scorporare altri centri di costo e creare sotto centri di costo entrando nel dettaglio fino a che lo riteniamo necessario per tenere una contabilità corretta. Facciamo un altro esempio:

Il costo per servizi può essere scorporato in: energia, utenze, costi di gestione, manutenzioni, marketing e costi amministrativi.

Il costo per il marketing, a sua volta dovrebbe essere suddiviso in alcune sotto categorie. Perché? Personalmente ritengo utile sapere con chiarezza quanto ho speso di commissione OTA e quanto in pubblicità online. Se non abbiamo definito i centri di costo in modo da tenere separate le rispettive fatture, a posteriori non potremo fare nessuna consultazione.

Attraverso questi esempi spero di aver reso l’idea di quanto sia semplice impostare un buon sistema di controllo di gestione e soprattutto che, per farlo bene, non serve affatto essere bravissimi in matematica.

In questo modo potremo sempre avere “il volante della nostra impresa” ben saldo nelle nostre mani e decidere con consapevolezza se girare a destra o sinistra al prossimo incrocio.

Buon controllo di gestione a tutti!

 

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